La Missione

Garantire la qualità alla vita delle persone con disabilità psichica, intellettiva e fisica che non sono autosufficienti. Questa è la missione che al momento della sottoscrizione dell’atto costitutivo, nel gennaio 2005, si sono dati i soci fondatori della Fondazione Il Sole Onlus. Tutti genitori di persone con disabilità o disabili in prima persona.

Una missione che viene declinata a 360° a partire dalla realizzazione della casa famiglia Il Sole (dal 2010), segno tangibile dell’impegno sui temi del cosiddetto Dopo di noi, ma che si ramifica nei servizi dedicati al durante noi, orientati all’integrazione sociale, e nella cooperativa sociale di tipo B “Raggi di Sole”, pensata per offrire opportunità lavorative alle persone diversamente abili.

«La disabilità – riassume il presidente della Fondazione – è una delle tante e diverse condizioni dell’esistenza umana, e riguarda un numero elevato di persone. Dal nostro punto di vista la parola chiave che riassume lo spirito con il quale la affrontiamo è “autonomia”. Essere autonomi rispetto alle proprie condizioni di partenza, infatti, significa prefigurare per ciascuno un traguardo diverso, che coincida con una migliore qualità della vita in termini sociali, relazionali, di consapevolezza, e se possibile lavorativi. Non a caso lo slogan nel quale ci riconosciamo è “La vita è uguale per tutti”».

La Fondazione Il Sole Onlus, in questo senso, pur essendo un ente no profit di natura giuridica privatistica, assolve consapevolmente al ruolo di un’istituzione pubblica, lavorando su più fronti per favorire la piena integrazione sociale delle persone con disabilità. Ma anche con grande attenzione alle battaglie culturali per affermare principi, riconoscere diritti civili e sociali, superare i pregiudizi nei confronti delle persone diversamente abili.

In particolare la Fondazione, nel costruire percorsi di autonomia, è impegnata costantemente a interagire con le famiglie di persone disabili affinché queste comprendano che prima iniziano ad affrontare certi temi inerenti la disabilità dei loro figli o parenti stretti, più facilitato sarà il cammino per realizzare la loro indipendenza e autodeterminazione.

Garantire la qualità alla vita delle persone con disabilità psichica, intellettiva e fisica che non sono autosufficienti. Questa è la missione che al momento della sottoscrizione dell’atto costitutivo, nel gennaio 2005, si sono dati i soci fondatori della Fondazione Il Sole Onlus. Tutti genitori di persone con disabilità o disabili in prima persona.

Una missione che viene declinata a 360° a partire dalla realizzazione della casa famiglia Il Sole (dal 2010), segno tangibile dell’impegno sui temi del cosiddetto Dopo di noi, ma che si ramifica nei servizi dedicati al durante noi, orientati all’integrazione sociale, e nella cooperativa sociale di tipo B “Raggi di Sole”, pensata per offrire opportunità lavorative alle persone diversamente abili.

«La disabilità – riassume il presidente della Fondazione – è una delle tante e diverse condizioni dell’esistenza umana, e riguarda un numero elevato di persone. Dal nostro punto di vista la parola chiave che riassume lo spirito con il quale la affrontiamo è “autonomia”. Essere autonomi rispetto alle proprie condizioni di partenza, infatti, significa prefigurare per ciascuno un traguardo diverso, che coincida con una migliore qualità della vita in termini sociali, relazionali, di consapevolezza, e se possibile lavorativi. Non a caso lo slogan nel quale ci riconosciamo è “La vita è uguale per tutti”».

La Fondazione Il Sole Onlus, in questo senso, pur essendo un ente no profit di natura giuridica privatistica, assolve consapevolmente al ruolo di un’istituzione pubblica, lavorando su più fronti per favorire la piena integrazione sociale delle persone con disabilità. Ma anche con grande attenzione alle battaglie culturali per affermare principi, riconoscere diritti civili e sociali, superare i pregiudizi nei confronti delle persone diversamente abili.

In particolare la Fondazione, nel costruire percorsi di autonomia, è impegnata costantemente a interagire con le famiglie di persone disabili affinché queste comprendano che prima iniziano ad affrontare certi temi inerenti la disabilità dei loro figli o parenti stretti, più facilitato sarà il cammino per realizzare la loro indipendenza e autodeterminazione.

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