
Tra le attività e i laboratori della Fondazione il Sole ne troviamo uno un po’ nascosto, silenzioso, meno appariscente: il laboratorio di fotografia.
È grazie alla passione del nostro operatore Alessio che i ragazzi hanno avuto la possibilità di partecipare a questa bellissima avventura.
Lo abbiamo intervistato perché Alessio ci raccontasse com’è andata.
«Quest’esperienza nasce come “laboratorio creativo”, con l’obbiettivo di mostrare ai ragazzi la fotografia e tutto ciò che gira intorno ad essa.
Abbiamo iniziato con il fotografarli in vari ambienti scelti da loro stessi, in modo da fargli capire come si sceglie il soggetto di una fotografia e come esaltarlo grazie alle ombre, alla luce e a tutti gli altri fattori.
Durante le prime sessioni abbiamo parlato dell’importanza dell’esposizione, della luce, della prospettiva, della profondità di campo, riguardando insieme le foto fatte a loro.
In seguito, acquisite le informazioni base, alcuni ragazzi hanno iniziato a scattare le prime foto, scegliendo il luogo, il soggetto e il tipo di fotografia. Oggi stanno iniziando a prendere padronanza della macchina fotografica e di tutte le sue funzioni.
L’obiettivo finale è che ognuno possa esprimere in totale autonomia la propria creatività, ciò che ha da dire o più semplicemente le proprie emozioni attraverso le foto».
Si tratta di un laboratorio fatto prevalentemente di natura, di silenzi, di sorrisi e di sguardi. Un laboratorio che tocca le nostre più profonde corde dell’animo. Che racconta il punto di vista originale di ogni persona con disabilità che frequenta la Fondazione. Che in libertà ci mostra cosa vede e sente attraverso i propri occhi, dietro ad un obbiettivo. Dietro ai loro scatti le loro speranze, le loro paure, i loro desideri, i loro colori.
È fondamentale sostenere la creatività. Lo scatto è un modo per permettere loro di incidere sulla realtà e lasciar traccia di sé. Con la fotografia imparano a calcolare i tempi, ad aspettare il secondo giusto per poter scattare la loro immagine.
Non esistono immagini giuste o sbagliate. Ognuno di noi ha un proprio punto di vista. Ognuno di noi vede una sua realtà ed ha una propria prospettiva sulle cose. Questo ci permette di sentirci tutti uguali.

Tra le attività e i laboratori della Fondazione il Sole ne troviamo uno un po’ nascosto, silenzioso, meno appariscente: il laboratorio di fotografia.
È grazie alla passione del nostro operatore Alessio che i ragazzi hanno avuto la possibilità di partecipare a questa bellissima avventura.
Lo abbiamo intervistato perché Alessio ci raccontasse com’è andata.
«Quest’esperienza nasce come “laboratorio creativo”, con l’obbiettivo di mostrare ai ragazzi la fotografia e tutto ciò che gira intorno ad essa.
Abbiamo iniziato con il fotografarli in vari ambienti scelti da loro stessi, in modo da fargli capire come si sceglie il soggetto di una fotografia e come esaltarlo grazie alle ombre, alla luce e a tutti gli altri fattori.
Durante le prime sessioni abbiamo parlato dell’importanza dell’esposizione, della luce, della prospettiva, della profondità di campo, riguardando insieme le foto fatte a loro.
In seguito, acquisite le informazioni base, alcuni ragazzi hanno iniziato a scattare le prime foto, scegliendo il luogo, il soggetto e il tipo di fotografia. Oggi stanno iniziando a prendere padronanza della macchina fotografica e di tutte le sue funzioni.
L’obiettivo finale è che ognuno possa esprimere in totale autonomia la propria creatività, ciò che ha da dire o più semplicemente le proprie emozioni attraverso le foto».
Si tratta di un laboratorio fatto prevalentemente di natura, di silenzi, di sorrisi e di sguardi. Un laboratorio che tocca le nostre più profonde corde dell’animo. Che racconta il punto di vista originale di ogni persona con disabilità che frequenta la Fondazione. Che in libertà ci mostra cosa vede e sente attraverso i propri occhi, dietro ad un obbiettivo. Dietro ai loro scatti le loro speranze, le loro paure, i loro desideri, i loro colori.
È fondamentale sostenere la creatività. Lo scatto è un modo per permettere loro di incidere sulla realtà e lasciar traccia di sé. Con la fotografia imparano a calcolare i tempi, ad aspettare il secondo giusto per poter scattare la loro immagine.
Non esistono immagini giuste o sbagliate. Ognuno di noi ha un proprio punto di vista. Ognuno di noi vede una sua realtà ed ha una propria prospettiva sulle cose. Questo ci permette di sentirci tutti uguali.